
Quelle strane presenze nel Casale dei Tigli – Storia #5
L’incredibile storia paranormale di un antico Casale in vendita…
Sono stato contattato, tempo fa, per vendere uno strano Casale isolato nelle campagne veronesi, importante per la sua bellezza e il suo mistero. La storia e la reputazione del luogo sono note ai residenti del paese poco distante, e quando ricevo la chiamata dal proprietario Carlo, per occuparmi della vendita dell’eredità del chiacchierato Casale in disuso, non ho potuto fare a meno di provare curiosità e una leggera inquietudine, per via delle dicerie del posto.
Ma il lavoro è lavoro! E così eccomi al giorno e ora dell’appuntamento davanti a un casale antico, circondato da alberi secolari in un giardino incolto, e avvolto da un’atmosfera che sembra uscita da un racconto di Stephen King.
Al mio arrivo, mi accolgono i signori Carlo e Elena, marito e moglie di mezz’età che vivono ormai in città e che hanno deciso di vendere la vecchia proprietà di famiglia, abbandonata da tempo. Anche loro sono visibilmente turbati dalla casa, ma la vedono ormai come un peso di cui liberarsi. Entriamo insieme per fare un giro e discutere i dettagli della vendita.
Una volta varcata la soglia, una gelida aria stantia e un odore di muffa ci investono immediatamente. Ci sono case che accolgono più, altre accolgono meno, ma questa sembra volerci tenere a distanza. Il casale è in pietra, con il tetto in coppi antichi con il muschio e gli interni rimasti immutati da decenni: travi a vista annerite dal tempo, pavimenti in legno massiccio consumati e un grande camino che occupa quasi tutta una parete del salone.
“È sicuramente una struttura con un grande potenziale,” dico, cercando di aprire la mente ai venditori su come la casa potrebbe essere ripristinata. Mentre parlo, però, avvertiamo tutti una strana vibrazione nell’aria, come un sussurro appena udibile che sembra provenire dalle mura. La signora Elena mi guarda con un’espressione allarmata. “Ecco perché abbiamo smesso di venire qui . Ogni volta che torniamo… sentiamo delle voci.”
Cerco di mantenere la calma, spiegando che le vecchie case sono spesso rumorose e possono sembrare “vive”, con gli spifferi e tutte le tubature e assi che scricchiolano, ma lei scuote la testa. “No, questa è una presenza.” Sorrido. Spiego che ci vuole un certo realismo per gestire la vendita di una proprietà del genere, quindi propongo di esplorare il resto della casa.
Ci dirigiamo verso la cucina, un locale d’altri tempi con mobili in legno massiccio ancora lì, scoloriti e segnati dall’umidità. Elena mi racconta che è lì che la nonna amava cucinare ogni giorno, poi si ferma e, con voce fioca, spiega che negli ultimi anni, prima di abbandonare definitivamente il casale, era come se si sentisse “ospite” della casa e non padrona. Già in passato sentiva strani rumori, e un giorno trovò una vecchia foto di una donna sconosciuta all’interno di un cassetto, con una scritta che sembrava un biglietto d’amore: “A Eleonora, con amore eterno.”
Il signor Carlo prova a giustificare tutto come una semplice suggestione della moglie, ma in quel momento sentiamo un leggero tocco di passi nel corridoio. Mi affretto a sorridere per stemperare la tensione, suggerendo che si tratti forse di topi in soffitta, e li invito a proseguire fingendo razionalità verso il piano superiore. L’aria si fa sempre più pesante, ma cerco di ignorare la sensazione di disagio crescente, focalizzandomi sul mio lavoro.
Ogni scalino scricchiola sotto i nostri passi, e il casale sembra osservare ogni nostro movimento. Quando arriviamo in cima, sentiamo una specie di sospiro provenire dal corridoio semibuio, e i signori Carlo e Elena si stringono l’uno all’altra. All’estremità del corridoio si vede una piccola stanza che attira immediatamente la nostra attenzione. La signora Elena mi guarda e dice: “quella è la stanza in cui mia nonna non voleva più entrare.”
Avanziamo verso quella stanza, apriamo a fatica la porta con serratura arrugginita, trovandoci di fronte a una nursery polverosa, con un vecchio lettino in ferro battuto che sembra ancora dondolare, una carrozzina in legno e alcuni giocattoli sparsi qua e là. Sul cuscino di un lettino giace un vecchio diario, che sembra invitante e sinistro allo stesso tempo. Elena raccoglie il diario e sfoglia alcune pagine ingiallite, scoprendo la storia di una donna di nome Eleonora, che racconta del periodo trascorso in quella casa con il suo bambino, fino a quando non furono segregati e abbandonati a loro stessi.
All’improvviso, i sussurri sembrano diventare più intensi, come se fossero dentro la stanza stessa, e il signor Carlo decide che è il momento di andarcene. Uscendo, abbiamo tutti la sensazione di lasciarci qualcosa alle spalle, e una volta all’esterno l’aria fresca ci riporta alla realtà. La coppia è visibilmente provata, ma decide comunque di proseguire con la vendita, confidandomi che la casa appartiene ormai più ai ricordi che alla realtà.
Non so se siamo stati tutti suggestionati da quell’ambiente in cui forse albergano fantasmi, in quanto eravamo tutti predisposti a esplorare qualcosa di misterioso secondo le dicerie popolari. Ma una cosa è certa: non dimenticherò mai quelle sensazioni di mistero che ho provato, e credo rivaluterò la mia posizione riguardo lo scetticismo sul paranormale.
Tornato in ufficio, ho caricato le foto e preparato l’annuncio, consapevole però che il Casale dei Tigli non è una casa qualunque.
Ai visitatori dico sempre che è un luogo unico, ma mi soffermo solo su ciò che è realistico tralasciando la storia delle presenze per non passare per visionario… Sta a loro decidere se vogliono immergersi nei suoi misteri o vederlo semplicemente come un vecchio casale di campagna da ristrutturare e portare ai suoi antichi fasti.
Alla fine l’ho venduto in 43 giorni ad una coppia intenzionata a rendere il casale la loro residenza definitiva.
Vedremo come sarà la prossima acquisizione, che spero sia meno arcana…
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Enzo Romitelli
Professionista Immobiliare